Vito Catania: « L’Italia del Sud non ha sofferto di Siccità. Ne hanno sofferto solo i Vignaioli Fannulloni »

Vito Catania

Dopo l’annuncio dell’inizio della vendemmia 2014 alla cantina Gulfi in Sicilia, il suo proprietario e patron Vito Catania torna sulle dichiarazioni di siccità nell’Italia del sud. Al contrario di taluni comunicati, Catania parla di condizioni ideali per le vigne Gulfi.

« Prima regione in Europa a vendemmiare quest’anno, la Sicilia fa parte delle vigne che hanno beneficiato delle migliori condizioni climatiche in Europa. Come lo spiega? »
Vito Catania: « Non so rispondere perché non conosco la mente degli Dei, ma una cosa è certa: gli Dei sono ancora dalla nostra parte. La Sicilia, è una terra fertile che beneficia ancora dei loro favori e noi ne siamo riconoscenti. Il clima, ovunque in Europa, ha riservato molte sorprese quest’anno. In Sicilia il sole brilla da mesi, e questo ha permesso alla cantina Gulfi di essere una delle prime a vendemmiare in Europa. Questo non è un risultato eclatante in sé, né rappresenta la vittoria di una competizione, ma molto più semplicemente, è un fatto legato alla natura: nelle vigne Gulfi abbiamo raggiunto la piena maturità dell’uva e quindi non resta altro che cominciare a raccogliere il frutto del nostro lavoro di un anno. D’altra parte non dimentichiamo che la vendemmia Gulfi sarà lunga, come ogni anno, perché finirà in Ottobre nelle nostre vigne sull’Etna a 900 metri di altezza. »

« Dopo 2 mesi senza pioggia, taluni affermano che il Sud Italia ha sofferto di siccità. Lei cosa ne pensa? »
V.Catania: « E’ un disco che abiamo già sentito. E’ un tipico esempio di utilizzo artificioso delle informazioni in modo da riuscire a dimostrare una tesi, che a mio avviso è la seguente: il cambiamento climatico cambierà la geografia globale della coltivazione vitivinicola, e in particolare nel Sud Italia il riscaldamento globale fa rima con siccità… La risposta che mi sento di dare è molto semplice: non è una novità che in Sicilia faccia caldo, anzi, ne siamo così abituati che le nostre vigne di Carjcanti e di Nero d’Avola per i nostri cru di Pachino quest’anno sono sono magnifiche. L’ecosistema unico che abbiamo ricreato nelle nostre vigne, che sono il cuore dell’Azienda Agricola Gulfi, rifiutando l’irrigazione delle vigne e conservando il sistema di coltivazione ad Alberello, è la migliore risposta. E infatti sono i vignaioli fannulloni a soffrire di siccità, quelli, tanto per capirci, che non hanno piantato dei buoni ceppi e che irrigano con il semplice scopo di assicurarsi dei rendimenti per pianta che madre natura non può affatto garantire. »

« Sta per partire la vendemmia sull’area di Pachino, conosciuta per i 4 cru di Gulfi. Come vanno le cose lì? »
V.Catania: « La crescita della vigna nel 2014 mi ricorda molto il 2005. Una progressione lenta e graduale di maturità, propizia all’aumento della concentrazione. E’ infatti bene sapere che nell’ecosistema Gulfi la vigna si sa regolare da sola. Lo si vede molto bene: quest’anno gli acini appaiono più piccola del solito, ma allo stesso tempo sono più concentrati. L’Alberello è un fattore chiave dello sviluppo perfetto della vigna su Pachino, una zona molto calda della Sicilia. Ed è una scelta che possiamo accostare ad altri grandi nomi della viticultura mondiale, quale è ad esempio Châteauneuf du Pape, nella Napa Valley in Australia. L’alberello si adatta alla perfezione alle nostre vigne di Nerello Mascalese et di Nero d’Avola, perché conferisce una protezione supplementare, che la vigna impiega in caso di attacchi esterni quale può essere il sole e il calore estremo. Ma bisogna sapere che coltivare ad alberello comporta un lavoro enorme e richiede una presenza costante in vigna. Del resto è quello che si è sempre fatto in campagna, è quello che facevano i nostri nonni, e i nonni dei nostri nonni. »

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